E’ passato un anno da quando la pagina “Questa è SAN GAVINO” pubblicò questa vignetta e l’articolo su Comprendo. Dopo 365 giorni il tema è sempre attualissimo, e sta infiammando le discussioni tra carristi e appassionati. Voi che ne pensate?
Perché si dice “fare il portoghese” se non paghi e ti intrufoli tra chi ha pagato? Sembrerebbe una critica verso chi proviene dal Portogallo, ma non è così. Si usa dal diciottesimo secolo, da quando cioè l’ambasciatore del Portogallo organizzò a Roma uno spettacolo al quale potevano accedervi gratuitamente soltanto i portoghesi. Molti romani dunque, pur di “scroccare” lo spettacolo si dichiararono portoghesi. Questo “stile di vita” ha preso piede nel Carnevale Sangavinese, il colpo d’occhio ne risente, il piacere di vedere le maschere tutte uguali dietro il proprio carro non esiste più, le casse dei carristi piangono e il Carnevale rischia il tracollo. Ne vale la pena? C’è chi si lamenta dei costi, c’è chi ha perso il gusto del Carnevale. Magari venisse Mourinho a spendere i suoi soldi a San Gavino durante la sfilata, anche se sicuramente tra i tanti portoghesi celebri molte ragazze preferirebbero Cristiano Ronaldo. Se certi vicoletti potessero parlare…
Fonte: Luca Fois, Comprendo