Un marito ideale di Oscar Wilde, traduzione e adattamento di Roberto Valerio. Con Roberto Valerio, Valentina Sperlì, Pietro Buontempo, Alarico Salaroli, Chiara Degani. Scene e costumi Carlo Sala. Luci Nando Frigerio. Regia Roberto Valerio. Produzine Teatridithalia in collaborazione con Padiglione Ludwig.
Teatro comunale di San Gavino Monreale
10 FEBBRAIO 2012 ore 21,00
Biglietti
Primi posti: intero € 13 – ridotto € 11
Secondi posti: intero € 11 – ridotto € 9
Info: tel: 3404041567
Scritta nel 1893, Il marito ideale compone con Il ventaglio di Lady Windermere e Una donna senza importanza la trilogia detta dei Society dramas che precedono il titolo più famoso di Wilde, L’importanza di essere onesto. Già in questi primi testi, popolati dai tipici personaggi dei drammi salottieri – dall’avventuriera alla moglie leale ma poco elastica, dal figlio illegittimo al dandy cinico – è evidente la genialità l’autore che con conversazioni brillanti, osservazioni irriverenti e frivole, insinua critiche velate, ma feroci alla società borghese che sembra celebrare. Nel Marito Ideale la “donna con un passato”, al corrente della grave scorrettezza con cui Sir Chiltern, sottosegretario agli Affari Esteri, fondò la sua fortuna economica, ricompare per ricattarlo e costringerlo ad avvallare una speculazione con denaro pubblico.
È proprio il tema della corruzione politica ad aver catalizzato l’interesse di Roberto Valerio, regista e attore quarantenne che nella stagione 2008 aveva messo a segno un bel successo con il pasoliniano Vantone. Partendo da questa idea ha scarnificato il testo che, ridotto all’essenziale, offre un’ottima sponda per interrogativi di sconcertante attualità: è possibile una politica senza compromessi? la questione morale è un fatto privato o pubblico? esiste ancora un limite oltrepassato il quale si prova vergogna delle proprie azioni?
Uno spettacolo nel segno dell’ironia, che conquista per sobrietà ed eleganza.Ma in realtà “niente è come sembra”, frase che contiene il vero segreto di questo gioiello di scrittura. La capacità di mettere a nudo la misera dimensione umana, sovralimentata d’apparenze, di slogan tanto ripetuti quanto insensati. Un sorriso pieno, e amaro, per una messa in scena raffinata, che si avvale di una regia asciutta e di un gruppo di bravissimi attori.