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Ospedale scippato, sale la protesta

L’assessore provinciale: «Non potrà essere un monumento al nulla»

Ospedale scippato, sale la protesta

Il nuovo ospedale non deve rimanere un monumento al nulla: va difeso e realizzato, costi quel che costi. È il coro unanime che si è levato l’altra sera dall’aula consiliare del municipio, dove a cantare sono stati, diretti da Nicola Garau, assessore provinciale alle Politiche sanitarie, i sindaci del territorio, sindacati, associazioni di volontariato, medici e cittadini comuni. Le smentite e i chiarimenti, giorni addietro, dell’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, circa i 42 milioni persi dalla Regione per la costruzione del nuovo ospedale (soldi che il governo Berlusconi si era ripreso lo scorso settembre), è stata considerata da tutti la difesa d’ufficio su una responsabilità oggettiva della giunta Cappellacci.

Nel suo intervento introduttivo, l’assessore Garau, dopo aver ripercorso le tappe del progetto del nuovo ospedale, ha chiamato alla mobilitazione l’intero teritorio provinciale: «Al fine di dar maggiore forza alle istituzioni locali e provinciali in sede di conferenza sanitaria in programma venerdì mattina a Sanluri, nella sede della Provincia». Determinatissimo a difendere il nuovo “Nostra Signora di Bonaria” il sindaco di San Gavino, Gianni Cruccu, che ha ricordato l’impegno del comitato “Salviamo il nuovo ospedale”, la cui petizione popolare ha raccolto 12 mila firme. Fra i tanti interventi quelli dei sindaci di Guspini (Rossella Pinna), Villacidro (Teresa Pani) e Samassi (Ennio Cabiddu), dei sindacalisti Edoardo Bizzarro (Cisl) e Caterina Cocco (Cgil), del presidente della Provincia, Fulvio Tocco, e del deputato Siro Marroccu.

Fonte: La Nuova Sardegna

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