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La rotonda non si fa? Di chi è la colpa?

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Negli ultimi mesi la stampa locale, l’informazione via web e tanti singoli cittadini hanno martellato (giustamente) sulla questione della sicurezza stradale. Basta effettuare una piccola ricerca sul nostro sito, e alla parola rotonda saltano fuori decine di articoli. L’impegno di tutti profuso per sensibilizzare l’opinione pubblica (e soprattutto la pubblica amministrazione) su questo argomento è stato encomiabile.

Su Comprendo del 23 Febbraio 2011 si chiedeva

A chi passa la parola adesso? Alla Provincia? All’Anas? Noi siamo stanchi di questo girotondo del rimbalzo delle responsabilità. La vita degli automobilisti non è un gioco, e non possiamo più stare con le mani in mano.

e alla redazione erano giunte promesse – da parte della Provincia – di spiegazioni e di correzione alle imprecisioni scritte nell’articolo. Era esattamente quello che speravamo, ossia parlarne su un giornale che entra nelle case di tutti, per ottenere delle risposte da chi troppe volte aveva fatto orecchie da mercante. Le nostre attese però sono state disilluse, perché dalla Provincia del Medio Campidano non è più giunta alcuna comunicazione.

E allora abbiamo deciso di agire per conto nostro, per capire come stanno andando davvero le cose. Spesso noi cittadini ce la prendiamo con il nostro Comune; anche da questo sito sono partite tantissime segnalazioni che sono state raccolte dai nostri rappresentanti (si pensi alla fontana de is 4 griffoisi, ai sensi unici, ai cartelli stradali, etc) senza paura di scontentare consiglieri comunali, assessori o vigili. Il nostro compito è quello di informare, il loro quello di ascoltare e risolvere i nostri problemi.

Però non possiamo tacere quando si fa della cattiva informazione a scapito del Comune, soprattutto su temi che ci stanno a cuore. E’ bene fare della giusta informazione, sia quando c’è da “riprendere e sollecitare” chi ci governa, sia quando invece c’è da riconoscerne il lavoro e l’operato. Sulla SS197 dal 2005 ad oggi sono stati registrati una trentina di incidenti gravi, quattro morti e un centinaio di feriti. Un bollettino di guerra. Siamo andati alla ricerca di documenti che ci aiutassero a capire meglio il funzionamento delle procedure burocratiche e fare finalmente chiarezza, per sapere a quale porta è giusto bussare per ottenere delle risposte.

Scopriamo così che già dal 2003 l’allora assessore alla viabilità, si era interessato attivamente alla rotonda sulla SS197. Scopriamo che diverse volte i sindaci dei comuni attraversati da questa strada (pericolosa non solo nel nostro tratto, si ricordino gli incidenti mortali tra Furtei e Villamar) più volte si sono riuniti per sollecitare la Provincia e l’ANAS. Scopriamo che la Prefettura di Cagliari, nel 2009 sollecitava gli enti interessati (Comune, Provincia e ANAS) ad agire tempestivamente per la messa in sicurezza dell’incrocio. E a febbraio 2011 è arrivato un ulteriore sollecito al Comune di San Gavino.

Sollecito Prefetto
Sollecito Prefetto

Il nostro Comune ha risposto a questo sollecito spiegando come l’Amministrazione Comunale abbia fatto tutti i passi necessari, e sollecitando la Provincia ad occuparsi delle aree di sua competenza (del resto, sappiamo tutti che le SP sono di competenza, appunto, provinciale).

Risposta al sollecito
Risposta al sollecito

Solo il 4 Maggio scorso, la Provincia, mediante comunicato stampa, ha fatto sapere di aver stanziato 340.000.

E’ ormai in una fase già avanzato l’iter procedurale previsto per la realizzazione; quali la progettazione, l’acquisizione delle aree attraverso procedura d’esproprio, e che per tale opera non ci sono ritardi, ma semplicemente si tratta una procedura in corso d’esecuzione, nei tempi necessari scanditi dall’attuale iter normativo.

Non ci sono ritardi? Ma stiamo scherzando? Non ci sarebbero ritardi se il problema fosse stato sollevato a Gennaio, ma stiamo parlando di almeno otto anni di battaglie dei comitati di cittadini e di solleciti alle amministrazioni locali. E di 4 vite umane spezzate. Ma secondo la Provincia non ci sono ritardi.

Per renderci conto della situazione reale, basta andare in comune e chiedere di vedere i documenti che attestano come le nostre amministrazioni abbiano fatto il possibile, almeno nelle aree di loro competenza, per risolvere la questione. E come sindaco e assessori stiano pressando – nelle sedi opportune, e non sui giornali – la Provincia per “darsi una mossa“. Magari sarebbe il caso di andare a bussare, con i mezzi utilizzati sinora (giornali, pagine, gruppi su facebook) con i nostri rappresentanti nel consiglio Provinciale. Salvo poi scoprire che ne abbiamo eletto veramente pochi: e se noi sangavinesi non abbiamo mai rappresentanti in Provincia e in Regione a tutelare i nostri interessi… di chi è la colpa?

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