Protesta nei confronti di Trenitalia: basta con i disservizi. Dibattito sui problemi esposti dai lavoratori e dagli studenti pendolari.
Adesso basta. La pazienza dei pendolari che ogni giorno utilizzano il treno in direzione Cagliari o Oristano è finita a causa dei continui ritardi e delle soppressioni di treni che ormai si verificano da qualche mese a questa parte. Ed ecco che la protesta di lavoratori e studenti è stata raccolta dal Consiglio provinciale che in maniera unitaria si è impegnato nella ricerca di una soluzione al problema.
LA PROVINCIA A portare alla luce il problema è stato Ercole Colombo, membro della commissione ai trasporti. «Da diversi mesi – rimarca il consigliere – quasi ogni giorno, vengono soppresse numerose corse ferroviarie da e per Cagliari, creando disservizi e conseguenti danni ai pendolari, e provocando inoltre pesanti disagi in particolare ai lavoratori e agli studenti che usufruiscono del servizio. Le responsabilità di tali disservizi inizialmente erano addossate al personale manutentivo e di pulizia dei treni che con i loro scioperi non garantivano la sicurezza, pulizia e l’igiene degli stessi, mentre ultimamente le stesse responsabilità, vengono palleggiate da Trenitalia e da macchinisti e capi treno».
IL PROBLEMA Una situazione di non facile soluzione dal momento che sembrerebbe che le soppressioni siano dovute alla carenza di personale (il 12 per cento è andato in pensione e non è stato sostituito da Trenitalia).
«Inoltre – aggiunge Colombo – in quest’ultimo periodo la biglietteria e la stazione di San Gavino risultano spesso chiuse, recando ulteriori disagi ai lavoratori pendolari e agli studenti che subiscono anche la discontinuità delle lezioni».
IL TAVOLO Al consiglio provinciale aperto non si è presentato nessun rappresentante di Trenitalia mentre si sono fatti sentire sia i sindaci del territorio che i rappresentanti delle associazioni consumatori. Di qui la proposta, recepita dall’assessore Gigi Piano, di convocare un tavolo tecnico con Trenitalia, l’assessore regionale e i sindacati.