Braccio di ferro per i lavori mai ultimati attorno alla nuova stazione
Il Comune pronto a chiedere i danni per tutti gli incidenti
Incidenti nelle strade che portano alla stazione? Colpa dell’azienda- Ferrovie che non ha mantenuto gli inpegni. Lo sostiene il Comune di San Gavino, pronto a chiedere i danni costituendosi parte civile in caso di sinistri stradali. L’amministrazione è sul piede di guerra contro le Ferrovie dello Stato, in particolare la ditta (Saffer) che si è occupata della realizzazione della nuova stazione ferroviaria e di tutta l’area circostante. Negli ultimi anni, la dislocazione dello scalo, agli antipodi del paese, ha messo a dura prova tutta la cittadinanza che vive una situazione di completo disorientamento e pericolo. La rivoluzione paesaggistica ha generato veri e propri disagi ambientalistici, economici e sociali che non offrono una bella immagine del paese.
SERVIZI In primis il degrado urbano: gravemente insidiose, usate dai pedoni e studenti, sono le strade per raggiungere la stazione. Via Donizetti e Via Maria Carta sono tra le più pericolose: carenti di segnaletica, di marciapiedi e totalmente prive d’illuminazione. La stazione non dispone di nessun servizio pubblico: non esiste un punto ristoro, un’edicola e la biglietteria automatica è spesso fuori servizio. Per quanto concerne le strade extra urbane la situazione non cambia: il sistema di collegamento con strade comunali, provinciali e statali è in pessime condizioni perché, anch’esso, privo di sicurezza.
I lavori per lo spostamento della stazione hanno, inoltre, causato un grave dissesto idraulico. In cima a tutte queste mancanze, risalta lo scalo merci, mai utilizzato. L’amministrazione comunale, dopo diversi incontri a vuoto, si dice pronta a dare battaglia e prendere provvedimenti legali.
Ciò che ha scatenato l’ira funesta della Giunta l’ultima promessa, non mantenuta, di realizzare una rotatoria nell’incrocio tra la strada provinciale 62 San Gavino-Sardara e il collegamento con la 197 San Gavino-Sanluri: ribattezzato come un potenziale incrocio della morte.
SICUREZZA La soluzione della rotonda non solo migliorerebbe la viabilità rendendo più sicuro il raccordo tra i paesi confinanti, ma aprirebbe un varco in una zona periferica del paese, denominata S’Ibba Manna, a tutti gli agricoltori che si sono visti chiudere la strada per raggiungere i propri terreni e ora sono costretti a percorrere tratti più lunghi, pericolosi e privati.
Di fronte a questa lunga lista di disagi il Comune non può più attendere e lancia un ultimatum alla Rfi: in casi di incidenti di qualsiasi entità, si costituirà parte civile.