Lunghe file e tanti disagi, la protesta dei cittadini. Arrivano da tutto il Medio Campidano: la sede ha un bacino d’utenza di 100 mila persone.
La filiale di Sanluri ha tredici dipendenti. Nel 2009 le richieste per ottenere le indennità di disoccupazione sono state oltre seimila: 3.389 per la disoccupazione ordinaria e speciale, 1.960 per la quella con i requisiti ridotti, 749 per la disoccupazione agricola.
Spazi stretti e lunghe file al secondo piano. In viale Rinascita a Sanluri palazzo dell’Inps ogni giorno è un via vai di persone che si recano per avere informazioni, per pratiche di disoccupazione, infortuni, maternità e pensione. Arrivano da tutto il Medio Campidano, un bacino d’utenza di oltre 100 mila persone. Gli uffici sono al secondo piano: l’ascensore è spesso bloccato e tutti devono percorrere quattro rampe di scale impolverate che, nei giorni di pienone, diventano anche sala d’attesa.
Le lamentele per le lunghe file, spesso in situazioni di disagio, negli ultimi tempi sono all’ordine del giorno. «Certo qui non è il massimo del confort», spiega una giovane in gravidanza mentre percorre le scale.
Tanti, spaventati dalla fila, sono costretti a rinunciare e tornare un’altra volta: «Alcuni giorni fa sono andato all’Inps per chiedere alcune informazioni. Ho dovuto fare marcia indietro perché la fila arrivava fino alle scale», commenta il consigliere comunale Omero Bandinu. Sorte simile è toccata a un altro consigliere Alessandro Melis: «Dovevo consegnare dei documenti, dopo una fila interminabile sono riuscito finalmente a entrare nell’ufficio. Con mio grande stupore ho notato la totale assenza di privacy, si sente tutto ciò che il cittadino chiede all’impiegato. Nessuna riservatezza nonostante all’Inps spesso si illustrino problemi spesso imbarazzanti per i cittadini».
A dire il vero la striscia gialla che delimita l’attesa è ben segnalata, ma nelle giornate di calca può capitare che con la gente in piedi in attesa si sentano i discorsi tra impiegato e utente.
Il direttore dell’Inps di Sanluri, Gianfranco Ponti, è arrivato lo scorso ottobre. Gestisce come può le emergenze. Non si sbilancia ma si capisce che la filiale di Sanluri, 13 dipendenti, è inadeguata al bacino d’utenza. Parlano i numeri. Nel 2009 le richieste per ottenere le indennità di disoccupazione sono state oltre seimila: 3.389 per la disoccupazione ordinaria e speciale, 1.960 per la disoccupazione con i requisiti ridotti, 749 per quella agricola.
«Sospettiamo che per l’anno in corso le domande aumenteranno – spiega il direttore Gianfranco Ponti – Ciò è dovuto alla crisi e ai conseguenti licenziamenti che si effettuano nel territorio». Questo poi per l’Inps è uno dei periodi più frenetici: «A febbraio – spiega il dirigente – i disoccupati si affrettano per ottenere le indennità per i requisiti ridotti che scadono a fine marzo, è prevedibile che in questo periodo aumentino gli utenti. A livello regionale però stanno lavorando e cercando sistemazioni più accoglienti».
Il secondo piano, con l’ascensore fuori uso, non è il massimo: «Lo facciamo aggiustare appena si ferma, purtroppo però capita spesso. Riguardo la privacy, c’è la linea sul pavimento che suggerisce il rispetto delle distanze, sta poi alla discrezione dei cittadini rispettarla».
L’Inps di Sanluri si occupa di pensioni, di disoccupazione e indennità per malattie: «In pratica di tutte le prestazioni a sostegno del reddito esclusa la cassa integrazione che è di competenza di Cagliari», precisa Ponti.