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San Gavino Monreale
venerdì, 22 Novembre 2024
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Intervista a Giorgio Olla

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Il candidato della lista Il Progetto San Gavino Monreale
Giorgio Olla
Una partecipazione propositiva in consiglio, una maggioranza non ancora classificabile e il nodo da sciogliere del rapporto tra amministrazione e cittadini. Sono questi alcune priorità indicate da Giorgio Olla, 60 anni, consigliere di minoranza della lista “Il Progetto San Gavino Monreale”. Con la frase “La politica è, per me, un impegno civico” vuole riassumere il senso del proprio impegno nei banchi del consiglio comunale.
Giorgio Olla, coniugato con due figli, ha il diploma di Perito Nautico e ha lavorato come dipendente in diverse società del Gruppo ENI occupandosi di programmazione e di produzione come responsabile di turno. È stato tra i fondatori di diverse associazioni di volontariato e dell’Associazione Telelavoro Sardegna. Attualmente si occupa di Telelavoro, di nuove tecnologie ed internet. Impegnato da molti anni nella politica, ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità in amministrazioni pubbliche.

Quale vuole essere il vostro ruolo come opposizione all’interno del consiglio comunale?
Il ruolo del mio gruppo in consiglio comunale è di partecipazione propositiva, il nostro programma elettorale e I problemi dei cittadini sono alla base della nostra azione in consiglio. Una delle cose che riteniamo fondamentali in Consiglio Comunale è il rispetto delle regole e delle leggi: il ruolo di minoranza ci è stato assegnato dagli elettori cui rispondiamo continuamente con le nostre azioni che si traducono in iniziative in consiglio comunale utilizzando gli strumenti previsti dalle leggi e dal nostro statuto.

Quale il vostro giudizio sui primi mesi di operato della giunta guidata dal sindaco Gianni Cruccu? Dia anche un voto da 1 a 10
Io non darò nessun voto e alla sua maggioranza, dico che per ora è inclassificabile, perché a oggi dopo oltre quattro mesi dall’elezione della stessa non hanno presentato in Consiglio Comunale, cosi come previsto dal Testo unico degli enti locali e dallo Statuto, le dichiarazioni programmatiche, gli indirizzi politici, le scelte che intendono realizzare nei prossimi anni. Pertanto, a fronte di una mancanza di progetti, un non classificato è l’unica cosa che posso dire.

Quali sono le emergenze del paese che aspettano su una risposta?
Il rapporto tra amministrazione e cittadini rimane uno dei nodi più importanti da sciogliere. Negli atti di quest’amministrazione non vedo cambiamenti di sorta anzi, molti di loro sono stati amministratori in passato, mi sembra che la strada che sta percorrendo sia la stessa seguita in passato. Durante la campagna elettorale hanno parlato di: URP, Difensore civico, sito web per offrire al cittadino diverse opportunità di accesso ai servizi e riorganizzazione della macchina amministrativa. Oggi tutto tace.

Lo sviluppo urbanistico del paese è ormai bloccato da oltre quattro anni dal Pai (Piano di assetto idrogeologico). Di chi sono le responsabilità?
Pai, Zona di tutela Ambientale nel raggio di un chilometro attorno alla Fonderia, vincoli nel centro storico e tutela nella zona pozzi, è il frutto di una mentalità e una cultura tesa a impedire l’uso del territorio, sarebbe utile realizzare delle politiche per un uso consapevole del territorio.

Vecchia e nuova stazione, ospedale, bonifica delle aree della fonderia, bollette Abbanoa: che cosa sta succedendo e che cosa possiamo dire ai cittadini per fare chiarezza?
Per la vecchia stazione nel nostro programma avevamo ipotizzato degli accordi con RFI per l’uso delle strutture e delle aree adiacenti, oggi in qualche regione RFI concede il comodato uso gratuito chissà che non lo faccia anche qui. L’Ospedale è una struttura indispensabile per il territorio, ma avere una scatola nuova non significa avere servizi migliori. La bonifica della fonderia parte da una premessa sbagliate cioè impedirne l’uso se l’obiettivo fosse stato, recuperano all’uso tutte le decisioni sarebbero andate in quella direzione, incolpare ad altri non serve a nessuno, tantomeno ai cittadini di domani che non potranno utilizzare quel territorio. Su Abbanoa il discorso è aperto e le proposte fatte tutelano molto Abbanoa e poco i cittadini, dobbiamo fare in modo che il peso dell’amministrazione, azionista di Abbanoa, diventi più marcato nella tutela degli interessi dei cittadini.

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