Una piazza gremita di cittadini ha preso parte, con grande attenzione e con altrettanto grande preoccupazione, a San Gavino Monreale, al dibattito pubblico che sabato 12 settembre la sede di Sardegna Democratica ha organizzato sulla Sanità in Sardegna e sulla minacciata ipotesi di dirottare i fondi per la realizzazione del nuovo ospedale della cittadina verso altri territori.
Ha introdotto e coordinato Alessandro Frau, già consigliere regionale e componente della commissione sanità. “Operazione intellettualmente disonesta” ha detto nel suo intervento “quella con cui il centrodestra che governa la Regione, incapace di una propria proposta di riforma, tenta di negare il percorso virtuoso compiuto dal sistema sanitario negli anni di Soru“. Si riferiva in particolare alle leggi 10, sul riordino del SSR, e alla 23 sui Servizi alla persona e il PSR.
Ha dettagliato i numeri reali sui bilanci nella Sanità a partire dal 2001; l’attuale maggioranza infatti spara numeri sempre diversi ed in disaccordo con quelli forniti dal Ministero dell’Economia (pure di centrodestra!!). Non diversamente si comporta per il nuovo ospedale di San Gavino i cui finanziamenti vuole scippare danneggiando un territorio che ha grandi problemi e non solo nell’assistenza sanitaria. Un chiaro indice della confusione e dell’approssimazione nella nuova maggioranza è l’incongruenza fra le dichiarazioni degli assessori Liori e La Spisa, e su quanto questi scrive nel Programma Regionale di Sviluppo.
“C’è da essere preoccupati ma c’è anche da prepararsi ad una lunga battaglia che i cittadini e le Istituzioni di questa Provincia dovranno immediatamente intraprendere contro un’ amministrazione regionale disinformata e rapace” ha proseguito Rossella Pinna, Assessore ai Servizi Sociali del Medio Campidano. Ha ricordato il livello di coinvolgimento delle amministrazioni locali, attuata da Soru, nei diversi settori al contrario del basso tasso di condivisione attuale, nonostante i proclami e le enunciazioni. Ha ricordato le politiche sanitarie degli scorsi anni e la grande qualità di quelle sociali che hanno consentito un salto fino ad allora insperato. La Provincia del Medio Campidano avrebbe bisogno, in rapporto agli abitanti, di una dotazione di 450 posti letto e certamente di non meno dei 250 garantiti dalla costruzione del nuovo nosocomio.
Massimo Dadea, già assessore agli Affari Generali nella giunta Soru, ha sottolineato la vergognosa e spudorata lottizzazione delle poltrone: la pseudo riforma proposta dal centrodestra, non mira in alcun modo a migliorare la qualità dell’assistenza in Sardegna, ma solo ed esclusivamente ad occupare posti di potere con uomini di fiducia ma, per accontentare gli appetiti dei rissosi partiti della nuova maggioranza, si arriva anche all’illegittima creazione di nuove Aziende Sanitarie.
Ha chiuso Renato Soru. Ripartendo dalla forza e dalla energia trasmesse con una lettera da Bruno Leanza, malato di Sla ma uomo carico di voglia di vivere, ha fotografato la situazione della Sardegna attuale. E’ un’isola nuovamente infeudata, ha sottolineato, e ancora incapace di spazzare via l’ingombrante e soffocante invadenza e arroganza di Berlusconi che ancora l’altro giorno, in un’iniziativa dei giovani del PDL, menava vanto di come lui solo ha vinto sui Sardi. Ha continuato a raccontare barzellette, a prendersi gioco dell’isola e di Soru che evidentemente, come hanno rilevato molti giornali nazionali, gli ha tenuto testa con forza e dignità difendendo gli interessi dell’isola da chi la voleva e l’ha ridotta in sudditanza. Come ciò che è successo negli sette mesi ha reso evidente: G8 trasferito altrove, Sanità lottizzata, Industria al declino, Istruzione dove si assiste al più grande licenziamento di massa.
Nel riprendere il tema della serata ha constatato che a furia di raccontare menzogne sui conti, a furia di non avere progetti ed idee, a furia di giustificare la propria incapacità, a furia di essere scippati di tutto da Berlusconi l’unica cosa che rimane ai politici del centro destra è trasformare la sanità sarda nel luogo della feroce spartizione delle briciole lasciategli da Berlusconi nella gestione della Regione Sardegna.
Renato Soru ha chiuso la riflessione invitando tutti a risvegliare il proprio orgoglio e riprendere con forza le battaglie che porteranno la Sardegna a riprendere possesso dei diritti che le spettano; a riprendere la propria capacità di autodeterminazione contro qualsiasi subalternità.