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San Gavino Monreale e la crisi

Passeggiando per le vie di una via Roma che riprende lentamente le attività dopo le vacanze estive, e intervistando vari commercianti, ci siamo resi conto che la famigerata “crisi” ha investito pesantemente anche le piccole-medie imprese sangavinesi.
Non ci si stupisce più di tanto, però è anche vero che trovarsi davanti alla (triste) realtà dei fatti risveglia come uno schiaffo in pieno volto dopo una notte di sonno profondo. Un conto è sentirne parlare alla tv (lo spettro della crisi aleggia sull’Italia da decenni, e a furia di sentirne parlare diventa quasi normale), ben altra cosa è vedere chiudere e fallire attività che danno da lavorare a nostri compaesani e abitanti dei dintorni.

Un esempio tra tutti ce lo offre l’Antico Emporio in via Roma 100, che sta svendendo tutto per chiusura causata dalla crisi. Davvero un segnale poco incoraggiante, che ci fa sperare in un rapido rilancio delle aziende locali grazie allo sforzo e alla collaborazione di tutti, partendo dalle parti sociali fino ad arrivare agli strumenti pubblicitari come quello offerto dal nostro portale.

Antico Emporio

Citiamo qualche passaggio di un libro molto interessante, “Le Aziende In-Visibili”, che sottolinea alcuni aspetti della crisi globale che possono essere anche ridimensionati ad un contesto locale, in cui la presenza dello Stato è incarnata dalle Amministrazioni Locali.

Le Aziende In-Visibili
In questi momenti, quando da tempo l’economia mondiale è in crisi profonda, ci si sforza di capire che cosa sia successo, come sia successo, quale potrà essere lo sviluppo prossimo della crisi, e quando tutto finirà e si potrà ricominciare a vivere con la serenità indotta da una economia positiva […].

Fondamentale è a tale proposito la “propensione al consumo”, cioè la volontà individuale di alienare una quota più o meno rilevante del reddito guadagnato. È il modo per avviare, accelerare o decelerare la domanda e, di conseguenza, l’ andamento dell’ economia.

La propensione al consumo stimola gli imprenditori a rendere disponibile ciò che potrebbe soddisfare la domanda. Ed ecco che la prospettiva di ottenere, attraverso l’accrescimento della domanda, un reddito prospettico continuativo, avvia, sviluppa o decelera la propensione ad investire, non priva di aspettative collaterali.

Vi è poi il problema di reperire i capitali per alimentare gli investimenti nei processi produttivi. Interviene allora la propensione al risparmio come delta fra reddito disponibile e consumo. La propensione al risparmio a sua volta poggia su concetti elementari. Fra gli altri: la previdenza, la volontà di cumulare disponibilità per soddisfare bisogni futuri, l’attrazione esercitata dai compensi offerti dagli intermediari per premiare il risparmio a loro affidato.

Si è quindi schematizzato un semplice comportamento economico che, per aggregazione dell’individuale, induce un comportamento di tipo generalizzato, dove indispensabile è la presenza dello Stato in funzione di regolatore del sistema. Il suo compito consiste nel fissare le regole base per la tutela di tutte le parti coinvolte, onde ottenere una crescita controllata, esercitare una presenza di garanzia in fase di contrazione, dettare regole per perpetuare un benessere collettivo.

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