Gli anni passano in fretta e noi continuiamo a ripeterci che c’è tempo. C’è ancora tempo. Ma questo è errato, è una convinzione comune e molti di noi hanno imparato, a loro spese, che non è così.
In un “piccolo” paese come San Gavino è facile percepire il tempo che ci scorre davanti, ci sorpassa e infine ci doppia. Molti di noi hanno perso dei cari, e dopo questi avvenimenti tutto prende una luce nuova. Iniziamo ad attaccarci ad ogni cosa materiale che abbia a che vedere col nostro caro estinto e a volte sembra che solo la ricerca di tali cose abbia importanza.
Troppo spesso ci dimentichiamo di una cosa molto importante, c’è qualcosa di più profondo e intimamente più valido della ricerca delle “cose” : i ricordi in esse racchiusi. Ricordi che possono essere legati agli anni passati, a oggetti, a una dimora, alla vita. Foto, maglie, video, tutto può suscitare in noi dei ricordi. Vi sono i ricordi incorporei, quelli che scaturiscono direttamente dal nostro subconscio, e poi vi è la memoria materiale, quella che scaturisce dalle cose.
Questa è la memoria più travolgente che coinvolge tutti i nostri sensi (basti pensare agli odori o ai suoni che ci possono portare alla mente immagini che spesso pensiamo di aver seppellito). Qualche tempo fa, è stato regalato alla mia famiglia, da degli amici, un video girato negli anni settanta in paese.
Questo video è una testimonianza della vita sangavinese negli anni ’70, ivi è presente mio padre, scomparso ormai da quattro anni, con degli amici, mentre si divertono, giocano e girano per il paese. Immaginiamo di cambiare gli abiti e potrebbe essere un qualsiasi gruppo di amici in qualsiasi epoca. Ma non è così. L’impronta è chiara, sono gli anni ’70 e i protagonisti sono un gruppo di amici che hanno passeggiato per quelle strade proprio in quegli anni e con delle speranze, dei sogni e tutta la vita davanti.
Una cosa è chiara, l’amicizia e l’amore superano la morte. Quei sogni e quelle speranze sono mutati, sono cresciuti e per alcuni sono morti, ma la vita è così, ti dà tanto e ti toglie altrettanto. Ma cosa resta immutato? La risposta è chiara, l’amore, l’amicizia, i sentimenti restano immutati. Tutto può cambiare nelle nostre vite, ma i sentimenti ci martellano continuamente e ci ricordano che siamo vivi, che dopo di noi resteranno le nostre gesta, le nostre avventure, il nostro amore.
Le persone che non ci sono più hanno lasciato un segno indelebile nella nostra mente, nella nostra vita, nel continuum del nostro tempo. Le loro azioni continuano a parlare e ad esistere. Basta guardarsi attorno e lasciarsi avvolgere dal magico etere delle epoche. La memoria materiale c’è,e ci sarà sempre, porterà per noi il fardello del dolore e della gioia, ma sta a noi riconoscerla e amarla, servirci di lei. Abbandonatevi ai ricordi.
Camilla Fois