La ferrovia Montevecchio Sciria-San Gavino Monreale era una ferrovia mineraria a scartamento ridotto che, in Sardegna, univa il compendio minerario di Guspini alla vecchia stazione monregalese.
Il trasporto del minerale effettuato con carri a buoi divenne ben presto un costo troppo alto perché le società minerarie non cercassero alternative tali da permetterne l’abbattimento in modo significativo.
La Società Mineraria di Montevecchio nel 1869 iniziò la progettazione di una ferrovia che consentisse di trasportare in proprio il minerale sino alla Stazione delle Ferrovie Reali-Sarde a San Gavino Monreale.
Da qui ne avrebbe conferito il trasporto, al porto di Cagliari, direttamente alle Ferrovie Reali.
La ferrovia privata da Montevecchio-Stazione Sciria (indicata curiosamente con la X iniziale di Xiria) a San Gavino Monreale, venne inaugurata nel 1876. Essa aveva una lunghezza di 18,200 Km ed era a “scartamento ridottissimo” di 0,60 m.
Nel 1871 era stata realizzata la tratta della Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde da San Gavino a Villasor, già collegata con Cagliari, perciò si presentò l’opportunità di un collegamento ferroviario fra le miniere ed il capoluogo per la distribuzione della blenda, allora indirizzata via nave a Porto Marghera.
Lungo la ferrovia vi erano, secondo le notizie dell’epoca, 7 case cantoniere doppie per il controllo dei binari. Da Guspini a San Gavino si muoveva su un terreno pianeggiante mentre da Guspini e fino alla Stazione d’inizio “Sciria” iniziava la salita che raggiungeva una pendenza massima del 30‰ in prossimità della miniera.
Il servizio veniva svolto con:
- 3 locomotive di 25 cavalli vapore;
- 30 vagoni merci;
- 3 vetture viaggiatori;
- 1 bagagliaio.
Le tre vetture passeggeri venivano utilizzate per permettere il trasporto gratuito delle persone di Montevecchio ma anche di Guspini che ne facevano richiesta alla Direzione della miniera.
Con la ferrovia il costo del trasporto del minerale passò da lire 40/tonnellata a lire 10/tonnellata.
Il ricordo del trenino che sfrecciava sbuffando per la fatica il fumo bianco e denso lungo la stradina fermandosi talvolta a Nuraci (la Fermata poco fuori al paese) per permettere ai pochi passeggeri di accomodarsi, si perde nella memoria dei più anziani.
La linea fu posta sotto sequestro conservativo il 1 dicembre 1932, su azione dei sindacati fascisti, a causa del mancato o irregolare pagamento delle retribuzioni degli operai minerari; successivamente la società delle miniere fu acquisita dalla Montecatini-Monteponi.
La linea fu dismessa il 30 marzo 1958 per sopravenuta antieconomicità della sua gestione. I materiali furono riutilizzati in miniera.